RIASSUNTINO DELLA NUOVA FICTION “PAPA LEONE” di Mava Fankù

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FICTION PAPALE

IL mio alter ego Mava, graziata dal dono della sintesi, vi regala un bel riassuntino della nuova fiction papale che sta appassionando il pubblico televisivo italiano.

Che il nuovo Papa sia agostiniano ma con un tocco di marxismo, aperto all’accoglienza totale degli ultimi della Terra, a partire dai migranti, però con riserve sulle tematiche LGBT, ma pro-woke e più che critico verso Trump e Vance. Un progressista moderato con inclinazioni conservatrici centriste, ma non distaccato e impopolare, dicono tifoso romanista e appassionato di pollo fritto e tennis. Un promotore di pace disarmata e disarmante, in un equilibrio che lo rende vicino ma anche lontano dal compianto Francesco, che almeno sapeva intrattenere il Mondo con la sua non conformità, mentre il successore italo-americano, ha già ripristinato la ritualistica papale, pur proponedosi come costruttore di ponti e non di muri, di francescana memoria.

Questa figura del cardinale Robert Francis Prevost, Pontefice politico, camaleontico e contraddittorio, al secolo Papa Leone XIV ( post-moderno Leone da tastiera twitt), ispiratosi all’altro Papa Leone XIII della “Rerum Novarum” (enciclica che trattava dei problemi sociali ed economici del suo tempo), seppur risulti iscritto nei registri repubblicani, viene già ritenuto “Il peggio per i MAGA” (movimento trumpiano il cui slogan recita: “Rendiamo l’America di nuovo grande”). spenti i riflettori sulla sua elezione, si rivelerà di sicuro del tutto irrilevante per la nostra vita politica reale, soprattutto se paragonata all’influenza concreta e inesorabile della vera Papessa Italica Giorgia. Così, mentre le televisioni si concentrano sull’evento papale, lei prosegue indisturbata nella sua azione politica, lontana dai riflettori, ma estremamente presente nell’influenzare le nostre vite quotidiane.

Mava Fankù by Emyliù Spataro

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